8 Nov 2010 * Ambiente Eco sistema Urbano 2010 città italiane sensibili • Napoli Palermo Roma in Emergenza

Lunedì 8 novembre 2010 | 00:00
8 Nov 2010 * Ambiente Eco sistema Urbano 2010 città italiane sensibili • Napoli Palermo Roma in Emergenza

• Emergenza ambiente. Tutti i grandi centri urbani in caduta libera
Unica eccezione Torino - tutti i centri urbani italiani con più di mezzo milione di abitanti peggiorano lo stato di salute ambientale.
Milano, che peggiora in tutti gli indici della Qualità dell’aria e in particolare per le concentrazioni di Ozono (60 giorni di superamento, erano 41 lo scorso anno); Napoli e Palermo soccombono sotto i cumuli di rifiuti abbandonati nelle strade, incapaci di intraprendere un sistema di raccolta differenziata efficace mentre a Roma i cittadini patiscono ogni giorno gli effetti dannosi di una mobilità dissennata, con centro e periferie invase dalle auto private.
////// Eco Top TEN Quality /////////////
• • • • • • Belluno, Verbania Parma. • • • Trento, Bolzano e Siena, La Spezia, Pordenone, Bologna e, a chiudere la top ten, Livorno.
Balza agli occhi l’assoluto predominio del fondo della graduatoria da parte del SUD.
Tra gli ultimi 20 Comuni solo la ligure Imperia (93ª) rimane a rappresentare il Nord
. Le Regioni rappresentate nella coda della graduatoria sono Calabria, con 4 città, Campania, Sardegna e Puglia.
Le laziali Viterbo (84ª), Frosinone (94ª) e Latina (100ª) e la toscana Pistoia (85ª) compongono la rappresentanza in coda del centro del Paese Italia
Palermo è 101ª, poi c’è la calabrese Crotone (102ª) e ultima è Catania (103ª).
Questo il quadro descritto dai dati della XVII edizione di Ecosistema Urbano, annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute ambientale dei Comuni capoluogo italiani realizzata con la collab. editoriale del Sole 24 Ore.
Grandi centri in caduta libera dicevamo, eccetto Torino (74ª): Genova, 32ª (era 22ª nel 2009); Milano, 63ª (ma 46ª lo scorso anno); Roma, 75ª (era 62ª); Napoli, 96ª (era 89ª);
Palermo, 101ª (90ª nel 2009).
La flessione è dovuta ad una generale conferma di performance storicamente non esaltanti in alcuni dei settori chiave del rapporto. Come ad esempio la Qualità dell’aria, dove Milano peggiora in tutti e 3 gli indici, e dove Palermo, Napoli e Roma non brillano.
Oppure nel trasporto pubblico dove Palermo arretra con evidenza nei passeggeri trasportati, crollando dai 110 viaggi per abitante all’anno della passata edizione agli attuali 44 appena, e Napoli e Genova peggiorano di poco.
O, ancora nella depurazione dove tutte le grandi flettono tranne Torino e Genova che restano stabili.
Oppure nella percentuale di RIFIUTI raccolti in maniera differenziata dove Roma resta immobile ad appena il 19,5% e Palermo addirittura scende ad un ridicolo 3,9% (era il 4,3% nella scorsa edizione).
Resiste solo Torino, che è 74ª (era 77ª lo scorso anno), proprio perché migliora di poco nelle medie del Pm10 e soprattutto dell’Ozono dove dimezza i giorni di superamento della soglia, scendendo a 36 giorni contro i 74 dello scorso anno, come risale, di poco, anche nei settori del trasporto pubblico, dei consumi idrici e dei rifiuti, sia nella produzione che nella raccolta differenziata, dove arriva al 42%.
Nel complesso, i nuovi numeri dei principali Comuni capoluogo di provincia d’Italia ci dicono che restano al palo ISOLE PEDONALI, zone a traffico limitato e VERDE, si conferma scarsamente utilizzato il trasporto pubblico, mentre crescono le immatricolazioni di automobili, molto probabilmente frutto dell’ennesima rottamazione promossa dal Governo.
Non si muove quasi la capacità di depurazione delle acque reflue, così come non diminuiscono sostanzialmente le perdite delle reti idriche.
Cresce, ed è una delle notizie più liete di questa edizione del rapporto, la raccolta differenziata, così come la diffusione delle energie rinnovabili.
Permane l’emergenza smog anche se le medie del Pm10 si abbassano lievemente, mentre crescono quelle dell’Ozono.
Come nel 2009 si registra una lieve contrazione della produzione di rifiuti e dei consumi di carburante.

- La vera emergenza nelle nostre città – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – è rappresentata spesso dalla scarsa lungimiranza, dalla mancanza di coraggio e di modernità da parte di chi le governa.
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- Perché se è vero che lo Stato investe pochissimo nelle infrastrutture per il trasporto pubblico urbano, questo non può diventare ALIBI per l’immobilismo delle grandi città che oggi invece potrebbero rappresentare il fulcro del cambiamento, approntando da subito interventi sostanziosi quasi a costo zero.
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- Dobbiamo guardare all’Europa. • • Barcellona ha puntato sulla rete su ferro e Parigi ha alleggerito il traffico puntando sul Bike sharing, con decine di migliaia di biciclette a disposizione di cittadini e turisti in tutta la città-
I movimenti più visibili (in positivo e in negativo) riguardano i capoluoghi più piccoli Italiani.
Balzano in avanti Oristano (22ª, ma 74ª lo scorso anno), Avellino (29ª, era addirittura 80ª), Sondrio (35ª, era 73ª), Isernia (52ª, era 95ª nella passata edizione) e Pordenone, che scalando 29 posti entra nella top ten (è ottava, era 37ª lo scorso anno).
Qualità dell’aria (Pordenone, Isernia, Sondrio, Oristano) o raccolta differenziata dei rifiuti (Pordenone, Oristano, Avellino, Sondrio e Isernia) o, ancora, nei passeggeri trasportati dal trasporto pubblico (Avellino), nella depurazione (Avellino, Oristano e Pordenone) o nei consumi idrici (Oristano, Sondrio, Isernia).
Sorprende quest’anno, in positivo, la presenza tra i primi quaranta capoluoghi di ben 5 città meridionali (erano 4, ma tra i primi 42 lo scorso), 2 delle quali campane.
Ancora più eclatante è il fatto che la conferma di Salerno (19ª, era 34ª nella passata edizione)
Segno indiscutibile che qualcosa di buono, con fatica, riesce ad emergere tra le tante difficoltà di un pezzo fondamentale del Paese, il Meridione, fatto di piccoli e medi centri urbani che provano a pianificare il futuro cercando di gestire le emergenze del presente.
CITTA VIRTUOSE
In testa alla classifica, Belluno, che era 2ª lo scorso anno e prima 2 e 3 edizioni or sono del rapporto, si conferma vincitrice per un trend complessivamente buono, conquistando un solo primato assoluto nella produzione di rifiuti che scende di poco, e riconfermando i buoni dati relativi alla qualità dell’aria, nella percentuale raccolta differenziata, nel calo nella produzione complessiva di rifiuti, nel numero dei passeggeri trasportati dal trasporto pubblico (dai 77 viaggi per abitante all’anno del 2009 agli attuali 91).
2a Verbania, prima lo scorso anno e 4a 2 edizioni fa del rapporto. Il capoluogo piemontese conferma sostanzialmente le performance dello scorso anno: tra le prime (con 21 microgrammi al metro cubo) nella media annuale delle polveri sottili, migliora in quelle dell’Ozono.
Diminuiscono i consumi idrici, cala ancora lievemente la percentuale di acqua dispersa dalla rete idrica. Scende di poco la produzione dei rifiuti ma rallenta la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato che si attesta al 72%. Crescono i metri quadrati di verde a disposizione dei cittadini.
In negativo per Verbania c’è la generale stasi nei numeri riguardanti la mobilità.

3a è Parma che conferma ancora il suo stazionamento tra le prime (era 5ª due anni or sono e ancora 3ª lo scorso anno). La città emiliana fa registrare un generale immobilismo per quel che riguarda la qualità dell’aria con i valori relativi all’NO2 e all’Ozono in lieve peggioramento, e una conferma delle medie dei valori del Pm10 (sempre a 34 microgrammi al metro cubo). Allo stesso modo si confermano sostanzialmente fermi i numeri relativi al trasporto pubblico e agli altri indicatori legati alla mobilità. Ma i passi avanti ci sono, lievi ma costanti: si registra una generale diminuzione sia dei consumi idrici procapite che delle perdite della rete idrica. Migliora anche la situazione legata alla gestione dei rifiuti; crescono ancora i metri equivalenti legati alla circolazione delle bici così come aumentano di poco anche i metri quadrati procapite destinati alle limitazioni del traffico veicolare e al verde pubblico.
Scorrendo la classifica, ecco la vera sorpresa entrata di prepotenza nella nostra top ten: Pordenone. Il capoluogo friulano, arriva all’ottavo posto dalla 37ª posizione dello scorso anno. Il suo prepotente avanzamento è dovuto a miglioramenti significativi in settori chiave di Ecosistema Urbano.


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(apizzone@gmail.com)




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