La Libertà fa “99”

Sabato 23 gennaio 2010 | 00:00
La libertà fa “99”

Una lettura filosofica e storica della musica di Nena

Di aneddoti particolari sulla nascita di strofe musicali dai ritornelli conosciutissimi ne è pieno il mondo, ma tra tutte emerge la storia tutta particolare di un testo che in sé coniuga un coro di protesta a favore della libertà, la grande storia della guerra fredda, ossia parte della storia di noi uomini moderni, e una grande dose di immaginazione e fantasia nella quale si amalgamano gli ingredienti del testo. Se la paura secondo la cultura italiana fa “novanta”, secondo il successo di Nena la libertà, che non ha paura, fa “99”; e tra la paura che non lascia esprimere ma reprime, e il liberatorio aleggiare di “99” palloncini che superano le “fredde” barbarie-barriere politiche, diciamo pure la verità, il secondo numero piace di più.

Seguendo lo schema nietzscheano dell’eterno ritorno, o del più moderno di George Battaille sostenitore della necessità “di sangue che rigenera la terra”, sembra che la vita degli uomini segua una scala o climax ascendente e discendente in cui l’uomo, o più in generale la storia del genere umano intero, attraversa momenti storici difficili e contrastati per poi risorgere. Lo scandire di siffatti momenti costitutivi il mondo e l’essere stesso dell’individuo, seguendo il generale fino al particolare, crea una tensione vitale la quale, una volta entrata in crisi, ha bisogno di risorgere attraverso la guerra e il dolore. Non si può, infatti, negare che il più grande piacere e soddisfazione giunge sempre dopo una lotta ardua e difficile. Oggi le parole del testo di Nena susciterebbero un riso spontaneo e l’accusa di un ritornello e un video troppo semplici, ma non è così se la canzone viene contestualizzata. Il testo, accompagnato da una musica che accelera per poi diminuire, come in un’ascesa e discesa sentimentale, non può che eccitare l’animo perché è musica e parola di “quel periodo” e si sente. Quando è in corso una guerra fredda si vive in un terrore e in una angustia del presente, unita all’incertezza sul futuro, dalla quale non può che generarsi il suo contrario: la fantasia, la vivacità, l’accensione dello spirito e la débâcle di ogni incertezza. Anche questo stato positivo però è destinato a cessare e all’uomo e alla società si presentano sempre nuove melanconie e povertà da superare, come una nuova guerra, una nuova ingiustizia.

Quando durante un concerto dei Rolling Stones il chitarrista della band nota un gruppo di palloncini che allungandosi verso il cielo si confondono fino ad apparire ai suoi occhi come una enorme mongolfiera. E’ in quel preciso istante che si è costituito quel legame fantastico tra l’uomo, il momento in cui egli vive e il superamento di una impasse storica attraverso la fantasia, con la quale egli supera, come i 99 palloncini, il fenomenico più avvilente e distruttivo (la guerra, il bisogno e la violenza psicologica della guerra fredda) e si pone nell’infinito con una canzone. Non è solo un atto di liberazione visiva dei palloncini bensì è l’espressione della libertà più pura. In un sistema “democratico” nel quale oggi noi viviamo, il senso di libertà che crediamo possedere è inversamente proporzionale a quello di cui godiamo nella realtà e nessuno, guardando un palloncino, penserebbe a quanta libertà esso racchiuda perché oggi non si lotta più per la libertà, perché si è liberi sempre, liberi ovunque, in realtà liberi mai. Vi è libertà solo se si è conosciuta l’oppressione, solo dopo la ribellione mentale e del corpo. Per questi motivi la canzone di Nena va ascoltata non decontestualizzandola, non dimenticando la sua storia, bensì ad essa va accompagnata il ricordo della protesta interiore che “spronata” dalla non libertà di parola, ha spinto la fantasia a giocare con il reale, così nascono poeti e racconti: dall’impossibilità di trovare un mondo pronto ad accoglierli e ad ascoltare l’“albatro” poeta. Solo dall’agitar convulso delle ali del povero animale deriso dai marinai, come recita una famosa poesia di Baudelaire, l’albatro ha nuovi spunti e nuova forza per continuare a volare, rigenerando sé e la sua arte dalla violenza stessa.

Vi è da aspettarsi, dunque, come molti filosofi profetizzano, una epoca “antica” in una epoca nuova: una epoca antica nel senso che è destino dell’uomo occidentale cadere nel buio profondo, è uno status caratterizzante l’umanità dell’Abendland. Questa epoca antica è già insita in ogni epoca nuova che sembra sorprenderci, ed è in coincidenza con il declino dei vecchi valori disumani e la risalita ai valori “ripuliti”, che l’artista non incarna solo l’albatro bistrattato dalla società bensì si fa portavoce della rinnovata umanità. Similmente anche il testo cantato dalla voce di Nena in 99 Luftballons assume delle caratteristiche che ne fanno non solo un j’accuse contro la violenza e la libertà soffocata, bensì anche portatore del valore di un’epoca intera, con le sue contraddizioni e le sue oscillazioni, elevandosi come espressione artistica più pura. Se l’epoca che attualmente viviamo già incarna il declino della cultura occidentale, non passerà molto prima di un nuovo “99”. - Debora Francione

NENA Tour • APR 2010
Die Frau ist der Hammer ! Rock Sensationell / Nena präsentiert im April ihr neues Album "Made in Germany" live!
Nena - BRAUNSCHWEIG Volkswagen Halle Do 08.04.10

Nena - STUTTGART Hanns-Martin-Schleyer Halle Fr 09.04.10

Nena - WIEN Wiener StadtHalle So 11.04.10
Nena - Eventtagesticket Dt. Bahn MUNCHEN Olympiahalle Mo 12.04.10
Nena - Kombiticket/Business Seat KOLN LANKESS arena Mi 14.04.10
Nena - OLDENBURG Weser-Ems Halle Do 15.04.10
Nena BAMBERG JAKO-Arena Forchheimer Straße 15 - Sa, 17.04.10

Nena - Premium Package ZURICH Hallenstadion So 18.04.10
Nena - LEIPZIG Arena Di 20.04.10

Nena FRANKFURT - Festhalle - Mi, 21.04.10

Nena - HAMBURG Color Line Arena Do 22.04.10
Nena - BERLIN o2 World Eventtagesticket Dt. Bahn Sa 24.04.10

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