Referendum ITALIA x PARLAMENTO snello domenica 4 dicembre si REFERENDUM SI VOTA dalle ORE 7 alle 23

Domenica 4 dicembre 2016 | 08:34


Referendum ITALIA x PARLAMENTO snello domenica 4 dicembre siNoquanon

Flessuoso REFERENDUM su Economia
da Confindustria a Rete Imprese Italia, tutti compatti per il SI al referendum costituzionale, sindacati compresi tranne la Cgil: focus su riforma e conseguenze dirette X cittadini e aziende

DATA Domenica 4 dicembre 2016 Referendum • costituzionale su riforma che prevede: • fine del bicameralismo perfetto, con il Senato non più eletto direttamente e la riduzione del numero dei parlamentari.

CHI VOTA CHI
• Aziende rappresentano, forse, uno dei fronti più compatti per il SI
( opposizioni sono per il NO, maggioranza divisa, i sindacati pure).

Vediamo su che cosa andremo a votare e quali sono i riflessi sul mondo delle imprese e del lavoro

////////// novità fondamentali che vengono introdotte

Cambiano funzioni le 2 attuali aule parlamentari (articolo 55 della Costituzione).

Camera dei Deputati resta Assemblea legislativa: - titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, funzione legislativa e quella di controllo su operato del Governo.

Senato rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica - sorta di Senato delle Regioni, con funzioni e poteri diversi da quelli della Camera, mentre attualmente le 2 aule hanno le stesse funzioni
(bicameralismo perfetto).

il Senato mantiene alcune funzioni legislative, oltre ad avere la nuova funzione di raccordo tra Stato altri enti costitutivi della Repubblica e Unione EUROPEA.

////////// ALTRO effetto della fine del bicameralismo perfetto, che come detto cambia Iter parlamentare delle LEGGI, è che il SENATO non voterà più la fiducia al Governo.

Non è un punto da trascurare, significa che tecnicamente Esecutivo, per governare, basta la maggioranza della Camera.

Cambia il modo in cui le 2 Camere vengono elette
Resta a elezioni diretta l’assemblea della CAMERA (con la nuova legge elettorale, Italicum, che già incamera la riforma della costituzione), mentre i membri del Senato verranno scelti fra i consiglieri regionali.

Le 2 CAMERE, quindi non solo non avranno più le stesse funzioni, ma non si formeranno nemmeno nello stesso momento, perché i senatori cambiano con le elezioni regionali (la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti»).

///////// Parlamento più snello: diminuisce il numero dei senatori che saranno 100 (95 consiglieri regionali, e 5 senatori a vita), mentre oggi sono 315.


Fra le altre misure previste: soppressione di CNEL (consiglio nazionale economia e lavoro), e revisione del titolo quinto, che riguarda i poteri degli enti locali (il federalismo): la riforma riporta allo STATO una serie di competenze che attualmente sono della Regioni.

Per quale motivo le imprese prendono posizione su un referendum che riguarda i meccanismi istituzionali della politica? Destino del Paese è collegato al destino delle imprese; il destino delle imprese è legato a quello del Paese ha dichiarato Vincenzo Boccia - presidente di Confindustria.

Sul SI alla legge costituzionale sono fondamentalmente d’accordo tutte le associazioni imprenditoriali, ad esempio Rete Imprese Italia (che riunisce 5 sigle di associazioni di PMI).

Con varie sfumature, la motivazione è sempre la stessa, e riguarda la necessità di una stabilità politica in un momento in cui il paese sta faticosamente agganciando la ripresa economica.

a data, 4 dicembre, qualunque sia l’esito referendario la Legge di Stabilità 2017 sarà approvata da questo parlamento.

Che però, se vincesse il no, prevedibilmente si scioglierebbe a inizio 2017 per andare a nuove elezioni. Di fatto, è questo il rischio che le imprese vogliono evitare.

Anche (forse) in considerazione dei molteplici incentivi che la Legge di Stabilità destinata a prevedere (e che potrebbero essere revocati da un diverso parlamento).

Ipotesi che eventuale caduta del governo Renzi non porti a elezioni, ma alla formazione di un altro governo con diversa maggioranza parlamentare: ipotesi da una parte più difficile da attuare, dall’altra comunque non necessariamente foriera di stabilità e continuità politica.

Le parti sociali sono spaccate, nel senso che al sì delle imprese corrisponde (come spesso accade) la posizione contraria dei sindacati, che però in verità non sono schierati compattamente per il no.
Unica sigla, fra i confederali, ad esprimersi ufficialmente è stata la Cgil, a inizio settembre, pur sottolineando la liberta` di posizioni individuali diverse di iscritti e dirigenti, trattandosi di questioni costituzionali

La Cisl e la Uil al momento lasciano piena libertà: la Cisl con ogni probabilità non si schiererà, la Uil sta ancora valutando gli impatti delle due posizioni.

Motivazione fondamentale del no sindacale, dove viene espresso, è rappresentata dai timori per un maggior potere del governo rispetto a quello delle Camere

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