Way of life • Psicoanalizzare Woody Allen attraverso i suoi film • Nevrosi nel cinema e nella Vita • sono anche le nostre . . . Life pills

Domenica 9 maggio 2010 | 00:00
Way of life • Psicoanalizzare Woody Allen attraverso i suoi film • Nevrosi nel cinema e nella Vita • sono anche le nostre . . . Life pills

Ci sono films che devono essere semplicemente rivisti, soprattutto quando si è nel deserto cinematografico delle idee che valgono.

Prendiamo un uomo con 2 matrimoni falliti alle spalle, con un’analisi in corso da 15 anni, anch’essa in corso di fallimento, ed un incedere da intellettualoide svampito che in tutto quel che dice fa riferimento all’analisi, la morte e a Freud.

Immaginiamo ora una donna di una complessità semplice, che non dice parolacce e guida in modo spericolato.

La scena è quella degli anni settanta di una New York i cui colori e la bellezza etera ancora lontana dai cliché di una città pericolosa;
i colori sono quelli che solo Allen sa dare.

C’è tutto quello che oggi manca ad una classica commedia romantica all’americana, e forse anche di più. Ma non sono solo gli ingredienti ben amalgamati a suscitare un riso confortante nella visione di “Io e Annie”,
bensì come essi vengono presentati.

Al centro le nevrosi di un “lui” e una “lei”, 2 persone però che di nevrotico hanno ben poco, se paragonate alle coppie poco romantiche e troppo smielate delle commedie attuali. E così se oggi si va al cinema per evadere dalla tragedia reale nella quale noi tanti nessuno viviamo, il cinema della commedia a la Allen riesce, ameno in questa interpretazione, ad assolvere il suo compito.

Non sfuggono i più reconditi eppure così comuni “problemucci” che in una coppia prima o poi nascono, come la voglia di cambiare il partner per farlo meglio aderire alla propria condizione sociale e mentale.

Quando Alvy, interpretato da Allen, spinge Annie, la bellissima Diane Keaton-Hall, a seguire corsi di istruzione “superiore” all’Università, non solo provoca in lei un nuovo tema per l’ analisi - crede di essere troppo poco intelligente per lui - , bensì diviene spunto per scoprire una nuova parte di sé che la porterà lontana dal partner. E’ forse una delle poche figure femminili, insieme al carattere maschile, a rappresentare uno status di donna che non ha bisogno solo di sé per specchiarsi dentro, bensì la conoscenza del suo essere attraversa e dipende il sé dell’altro, del compagno anch’egli nevrotico ma umano abbastanza da lasciar che Annie brilli al massimo della sua luce.

Se il finale non li vede ricongiungersi, dopo due addii e altrettanti tentativi di riavvicinamento con le scuse più originali come quella di uccidere un ragno “formato King-Kong” nel bagno, non significa che la commedia sia triste.

Al contrario. Le battute estrose e argute di lui, unite alla leggerezza e al candore di lei, si tramutano in uno spezzone di felicità a due, dove la prova più grande è stata quella di aver vissuto realmente in 2 e con sincerità.

Non sfugge un pensiero che non diventi frase parlata, né una impressione viene tacciata.

Dai soliloqui riflessivi di entrambi si passa velocemente alla schiettezza verbale piena di estro e ironia. E come è bello rivederli con sullo sfondo ancora New York, immutata, chiara e pulita come è stato il loro amore, ed è come se la città li rappresenti, anche loro immutati, chiari e puliti.

Non mi piacciono i finali perfetti delle commedie romantiche perfette dove i protagonisti così lineari sanno di finire insieme senza dirsi niente di speciale.

Colpisce molto di più la storia di un amore nevrotico tra 2 individui che di normale hanno ben poco, con i cinque giorni a settimana dall’analista e con problemi a fare all’amore.

Questa non sarebbe poi tanto lontano dalla commedia reale e diciamolo pure al cinema al sogno si chiede un po’ di realtà.
- Debora Francione -



Io e Annie (Annie Hall) 1977 (Usa) - Le Nevrosi di Woody Allen
Il film, come quasi tutti quelli di Woody Allen, è scopertamente autobiografico. Narra i difficili rapporti di un attore comico ebreo newyorkese con Annie Hall, la ragazza di cui si è innamorato.
I 2 si frequentano e si amano per un certo periodo poi, dopo un viaggio in California, decidono, pur a malincuore, di lasciarsi.
Vincitore di 4 Oscar.

Un attore ebreo, in analisi da 15 anni, s'innamora a New York di una ragazza svitata di buona famiglia che viene dal Middle West.
Vincitore di 4 Oscar (film, sceneggiatura, regia, D. Keaton),
è il 1° film della maturità di W. Allen regista
che lo scrisse con Marshall Brickman e che, per giustizia narrativa prima che per amore o galanteria, lo intitolò col nome del personaggio
femminile: Annie Hall.
Un capolavoro dell'Allenismo: caldo, spiritoso, ironico, delizioso.




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