Italia martedi 12 feb 2013 vietato NASCERE ma . . . le vie del Signore sono infinite . . . Mamme sanno come . . .

Domenica 10 febbraio 2013 | 16:56
Italia martedi 12 feb 2013 vietato NASCERE ma . . . le vie del Signore sono infinite . . . Mamme sanno come . . .

Martedi 12 feb 2013 oltre 1000 parti cesarei rinviati o anticipati: per il 1° primo sciopero nazionale delle sale PARTO le principali associazioni di categoria di ginecologi e ostetriche

Ass. ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), Società italiana ginecologia (Sigo), Ass. ginecologi universitari (Agui), Fed. sindacale medici dirigenti (Fesmed), Ass. ginecologi territoriali (Agite), Società italiana di ecografia ostetrica e ginecologica e metodologie biofisiche (Sieog) - Ass. italiana di ostetricia (Aio).



www.aogoi.it


Ad astenersi dal lavoro 15mila operatori che lavorano nei reparti e servizi di ginecologia, che non eseguiranno PARTI programmati, fatte salve le emergenze, esami e visite, negli ospedali pubblici e privati, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici extraospedalieri.

A scatenare la protesta sono i tagli alla sanità delle manovre degli ultimi anni e il contenzioso medico - legale giunto ormai a livelli insostenibili.

Le richieste che avanzano alle forze politiche sono 3

- dichiara Vito Trojano, presidente dell’Aogoi:

- 1 certezza del finanziamento per la sanità;

- 2 impegno ad applicare immediatamente la riforma dei punti nascita, approvata nel 2010;

- 3 garanzia di misure cogenti sulla responsabilità professionale in sanità

Da un lato infatti la riforma dei punti nascita, fatta dall’ex ministro della Salute, tra le altre cose prevede la chiusura delle strutture più piccole sotto i 1.000 parti l’anno, perché poco sicuri, é stata applicata solo in pochissimi casi – rileva Trojano –.

Chiudere un punto NASCITA vuol dire inimicarsi una Comunità locale e perdere dei voti e tra autonomia e clientele politiche, poche Regioni l’hanno messa in pratica.

L’altra questione é quella del contenzioso medico-legale, che vede un numero crescente di cause civili e penali contro i medici, i costi delle assicurazioni professionali sempre più alti, e un boom di esami inutili prescritti dai medici per tutelarsi contro eventuali contenziosi, che costa ai cittadini 12-14 miliard€ anno.

Sono ormai migliaia – continua Trojano – le denunce contro i ginecologi e gli altri operatori. Ma di fatto, nonostante il clamore mediatico, si concludono in un nulla di fatto.

I DATI dicono che il 98,8 % dei procedimenti c/o 90 Procure italiane a carico di sanitari (di cui circa il 10 % ginecologi) archiviato senza alcuna condanna per gli operatori.
La cosiddetta MALASANITA quindi un bluff

A questo bisogna aggiungere che anche con un’assoluzione in sede penale, molti professionisti sono costretti a pagare risarcimenti elevati in sede civile.

Secondo i medici andrebbero cambiate le norme, anche perché - il decreto Balduzzi, pur contenendo alcune norme sulla responsabilità professionale – dichiara il presidente della Fed. sindacale medici dirigenti (Fesmed) Carmine Gigli – non ha offerto soluzioni.

Così come non é stato risolto il problema dei costi proibitivi delle polizze ASSICURATIVE, visto che nel decreto manca l’obbligo delle ASL ad assicurarsi e a mettere in sicurezza i punti nascita, lasciando il medico e gli altri professionisti sanitari da soli a contrastare spese legali ed eventuali risarcimenti milionari in sede civile.

Attualmente, secondo i dati comunicati dalle Associazioni, un ginecologo di 1a nomina paga un premio assicurativo di 5mila €.anno, mentre un direttore di struttura complessa può arrivare anche a 15mil€.

- Le norme del decreto Balduzzi – DICHIARA Trojano – sono sostanzialmente inutili, perché non innovano l’attuale legislazione.

Andrebbero posti dei paletti massimi alle richieste di risarcimento e distinguere la colpa grave medica, a livello penale, dagli altri tipi di colpa grave.

Ginecologi e ostetriche minacciano anche lo sciopero elettorale, con la riconsegna dei certificati elettorali ai Comuni in occasione del voto, qualora le forze politiche, affermano, non aderissero alle loro proposte, che devono entrare a far parte dei programmi elettorali e un impegno a renderle concrete nella prossima legislatura.

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TAGS: Italia martedi 12 feb 2013 vietato nascere, MAMME IN ATTESA da controllare agenda del Vostro bimbo 12 Feb 2013


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