• • • Umano o Foglio Word . . .

Martedì 9 marzo 2010 | 00:00
• • • Umano o Foglio Word . . .

Mi piacerebbe avere un foglio rosa sul quale scrivere, non uno già pronto stile word come se ne trovano sui regolari pc, bensì chiederei un foglio rosa, giallo, verde, ma bianco no, pietà.

Chiederei, se fosse già Natale e il Babbo avesse uno spirito metafisico accentuato, un sacco pieno di fede, quella vera e incondizionata, che fa sperare sempre e nel dolore fa ridere gli uomini.
Difficile comprendere ciò che esprimo ? Forse, o forse è così alla portata di tutti quel dolore fitto fitto, che non ci lascia un attimo motivo per il quale andiamo in Chiesa la domenica, e, se possibile, ci affianchiamo un ragazzo/a, anche lui/lei da portare a messa i dì comandati.

Ahi, ahi, ho menzionato una parola che stride con l’ottimismo alla Trony, pardon, mi è sfuggita non volevo proprio. Oggi non si può affermare ma tutti lo sanno, tutti lo pensano: siamo degli infelici mascherati da felici - ottimisti.

Siamo come dei fogli word.

Ma, riflettendoci, se potessi dare una forma oggettiva - fisica alla felicità, questa avrebbe le sembianze di un foglio excel, o word, ecco si, di un foglio word: bianco, uguale su tutti i pc, variabile, incolore…

I KANTIANI sono, ad esempio, i più agguerriti difensori della felicità umana, quella alla quale l’uomo tende e che lo fa sentire completo una volta raggiunta. Bugie, falsità, avrebbe sostenuto Schopenhauer, il quale nella durezza del suo pensiero ha saputo smascherare la bugia senza cospargere di miele l’amara scoperta.

Quale scoperta? Che siamo dei fogli word, ossia bianchi, pulitissimi ma che non aspettano altro di essere scritti, cancellati e soprattutto cestinati – con relativa gioia del pc che può finalmente far ascoltare il suo suono attraverso lo “scscsc” della carta distrutta nel cestino -.

Ci piace essere cestinati, non aspettiamo che il momento in cui il dolore verrà a bussare alla nostra porta per poter così finalmente dare voce, in maniera liberatoria e scevra da sensi di colpa, alla voce interiore: “sto male”.

Questo il motivo delle pene d’amore, di famiglia e le continui liti in amicizia: l’incapacità odierna di saper far del dolore una componente umana in grado di renderci superumani, o meglio per dirla nietzscheanamente secondo la nuova interpretazione di Vattimo dalla traduzione tedesca “Übermensch”, “oltreuomini”.

In realtà non resta molto di cui sorridere eppure se prima ci si disperasse un po’, dopo un lungo periodo di depressione attecchirebbe in modo naturale una lenta e piacevole dedizione al ritrovato giubilo autentico.

Sbagliato: ai fogli word non è consentito andare in sciopero, per loro c’è sempre lavoro anche di domenica, e come i fogli excel non cambiano colore al mutare umorale.

Resta da sperare che Babbo Natale non subisca una trasformazione cyber-cinetica tramutandosi in un APPLE, e che Bill Gates elabori un nuovo sistema operativo, quello con i fogli word colorati.

Debora Francione

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