information alternativ Humour & Politic le rire peut etre une arme tsUNami libya 22 Mar 2011 kadhafi • il faut sauver le soldat Hydrocarbure •

Martedì 22 marzo 2011 | 00:00
information alternativ Humour & Politic le rire peut etre une arme tsUNami libya 22 Mar 2011 kadhafi • il faut sauver le soldat Hydrocarbure •

• La risata può essere un'arma

I nostri cuori sono lacerati da 2 disastri umanitari: uno in Giappone, l’altro in Libia

• Pasticcio libico • Sul chi deve comandare l'operazione ormai siamo alla farsa !

Davvero è avvilente vedere come, mentre in Libia si vive la tragedia di una guerra civile spaventosa, in Europa si respiri sull’argomento un clima da farsa, con divisioni su tutto.

L’Italia non gradisce la guida di Francia e Gran Bretagna e chiede che la Odissey Dawn sia gestita dalla Nato

• dunque altro disastro procurato dall’uomo, in Libia

• Come è stato già fatto in Iraq nel 2003, questo colosso catastrofico costituito dalle fabbriche di armi (il colosso militar-industriale) e dalle compagnie petrolifere usa e occidentali ha scatenato un altro disastro, a misura del conseguimento di un ulteriore profitto incalcolabile, attraverso un’altra invasione militare.

Ma questa volta, nella preparazione di questa guerra, il loro piano sembra molto più sofisticato, furbo e astuto che nel passato. Quindi tutto ciò risulta molto più ingannevole rispetto alla situazione irachena. E in termini di ipocrisia, siamo ancora sullo stesso piano, se non a livelli superiori!

• Ora tocca alla Libia. Tuttavia, come erano già passati all’azione contro il leader iracheno Hussein, • il club delle Armi ha magistralmente ingannato letteralmente il mondo intero ancora mediante “una guerra di massiccia informazione” contro il leader libico Gheddafi.

Prima dell’invasione militare da parte degli USA/NATO, soprattutto al fine di giustificare la loro agenda militare ed economica, hanno sparso per tutto il mondo disinformazione maligna e pericolosa, disinformazione e / o assolute menzogne sulla situazione libica! Perché?

• Naturalmente, tutto è di nuovo orientato ad una tipica campagna di demonizzazione, ora contro Gheddafi, come gli Usa hanno già fatto contro Maurice Bishop di Grenada, Manuel Noriega di Panama, l’iracheno Saddam Hussein, Fidel Castro Cuba, il venezuelano Hugo Chavez, il russo Vladimir Putin, l’intera leadership collettiva della Cina e così via, e così via.

• La potente “guerra dell’informazione” messa in atto da Usa/NATO è sembrata riscuotere molto successo fino a questo momento, visto che ha già conseguito dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU sanzioni contro la Libia.

Tuttavia, l’amministrazione Obama non è passata ancora all’azione diretta. Sembra come se costoro siano preoccupati per ulteriori perdite umane. Sembrano addirittura “indecisi”, secondo diversi analisti israeliani e di altri media filo-Usa, che hanno criticato il presidente Obama per la sua cosiddetta “inerzia.”

• Inoltre, questa volta, tutto sembra un po’ diverso dalla loro precedente invasione irachena. Devono aver imparato qualcosa dalla fallimentare esperienza del 2003, che è risultata disastrosa per quanto riguarda la loro campagna di pubbliche relazioni della guerra. Quindi, questa volta, sembrano dedicare più tempo per preparare la loro invasione. Gli Usa sembrano cercare di coprire le loro reali intenzioni come meglio possono, giocando la carta della “no-fly zone.”

• L’invasione militare USA/NATO: un altro disastro “umanitario”, come in Iraq

Durante le calamità naturali e artificiali patite dal Giappone, quando l’attenzione del mondo intero era tutta concentrata sui tentativi per impedire la catastrofe nucleare, si è verificato uno di quei silenziosi insabbiamenti delle notizie, quando • il 14 marzo 2011 la Lega Araba dominata dagli USA invocava la cosiddetta “no-fly zone” sopra la Libia.

Al fine di ingannare ancora il mondo, l’aver portato da parte degli Usa facilmente al loro fianco la Lega Araba sotto il loro controllo (quindi come istituzione “venduta”), è stato un comodo presupposto per l’invasione militare pianificata dagli USA/NATO contro una nazione sovrana.

• Nel suo recentissimo articolo sulla Libia (Operation Libya and the Battle for Oil: Redrawing the Map of Africa – Operazione Libia e la battaglia per il petrolio: ridisegnare la carta geografica dell’Africa), il prof. Michel Chossudovsky accusa gli Usa dei loro propositi imperialisti.
Egli esorta il mondo a capire la storia imperialista degli Usa. Ricorda ai lettori la Relazione 2000 del Progetto del Nuovo Secolo Americano, dal titolo - Ricostruire le difese dell’America, che raccomanda l’attuazione di una lunga guerra, una guerra di conquista.

Inoltre, Chossudovsky sostiene che - uno dei principali componenti di questa agenda militare è: combattere e vincere in modo decisivo molteplici e simultanee guerre di teatro.

Per portare a termine questo piuttosto lungo editoriale, ho intenzione di presentare l’ultima conclusiva sottolineatura di Chossudovsky, accompagnata da una citazione di Lesley Clark, ex comandante in capo della NATO, a proposito dell’agenda militare statunitense in Medio Oriente e nella regione del Nord Africa.

• La Libia è sotto tiro in quanto è uno fra i tanti altri Paesi esterni alla sfera di influenza dell’Usa, che non siano conformi alle richieste degli Usa. La Libia è un paese che è stato selezionato come parte di una ROAD MAP militare, che consiste nelle - molteplici e simultanee guerre di teatro.

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//// • Libye il faut sauver le soldat Hydrocarbure •

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Une impressionnante armada s’apprête à fondre sur la Libye.

Il est rare que l’occident déploie une telle puissance pour la seule sauvegarde de vies humaines.

Il ne le fit pas quand Pinochet saignait son peuple, quand des militaires l’écrabouillèrent au Brésil, en Argentine, au Guatemala, ou pour épargner au peuple palestinien des bombardements qui tuent surtout des civils, etc.

Il ne le fait pas pour éradiquer l’esclavage des émirats arabes, pour débarrasser le Maroc d’un dictateur couronné, pour faire émerger un début de droits des femmes en Arabie-Saoudite.

///////////// • véritables révolutions ///////// •

• Sans nous, la Tunisie et l’Egypte ont renversé les dictatures que nous avions financées et armées.

Moammar Kadhafi vaincu comme Saddam Hussein, la Libye va découvrir les charmes d’une démocratie paisible à l’irakienne, sans pillage de ses richesses naturelles par les libérateurs.

• Théophraste R. (pacifiste bêlant).

PS. Pas de quiproquo : Kadhafi, je l’aime comme vous.



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