10 Dec 2010 Italia Sciopero Rai per Giornalismo Truccato •Madrid El País focus gestione TV Rai•Agitación máxima en la RAI huelga en protesta por la gestión económica e informativa de la cadena

10 Dec 2010 Italia Sciopero Rai per Giornalismo Truccato • Madrid El País focus su gestione TV Rai • Agitación máxima en la RAI HUELGA en protesta por la gestión económica e informativa de la cadena pública italiana

El periodista niega ambas cosas y ha anunciado una querella contra Il Fatto Quotidiano, que anticipó la noticia.

• Según La Stampa, Minzolini habría gastado en 14 meses 86.680 euros, superando él solo los 60.000 que gastaron durante 2010, juntos, los otros 31 directores de la cadena que dependen de Masi.

El sindicato de periodistas de la RAI, Usigrai, ha convocado hoy una jornada de huelga en protesta por la gestión económica e informativa de la cadena pública, y acaba de aprobar en referéndum un voto de censura a Masi, zanjado con 1.314 votos a favor y 77 en contra.

Además, la periodista Cinzia Fiorato, ex jefa de la sección de Cultura y actual presentadora de la edición nocturna del TG1, ha abierto una causa laboral contra Minzolini por acoso y solicita su inmediata destitución.

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• Dalle colonne di uno dei quotidiani più autorevoli d’Europa si commenta la notizia dello sciopero RAI di oggi 10 Dic 2010 -

//// facendo riferimento alla gestione - di Augusto Minzolini ///////

definito come - il giornalista più controverso d’Italia; ora, assieme al direttore generale della Rai, Mauro Masi, deve rispondere delle accuse più gravi che si possano fare a un portavoce dell’ INFORMAZIONE -.

• El País si riferisce alle accuse mosse da più parti ad Augusto Minzolini Direttore del TG 1 di spese record a carico dei contribuenti, MANCATO DIRITTO di cronaca, e pubblicità OCCULTA.

• Senza risparmiarsi affatto, El País ripercorre il recente passato della TV pubblica italiana: - Nell'ultimo anno e mezzo, le notizie della emittente pubblica RAI 1, la più seguita d'Italia, ha perso 1 milione di spettatori.

Il suo direttore, Augusto Minzolini, ha ricevuto critiche e invettive di ogni tipo per il suo modo di FARE GIORNALISMO, che molti definiscono come - obbediente - verso il Governo di Silvio Berlusconi.

Ecco perchè Usigrai, sindacato dei giornalisti RAI, ha deciso oggi 10 Dicembre 2010 1 giorno di SCIOPERO per protestare contro la gestione economica e di INFORMAZIONE dell'emittente pubblica, e ha appena approvato un voto di censura contro Masi, ottenendo 1.314 voti favorevoli e 77 contrari.

• Secondo il quotidiano di Madrid Minzolini è diventato famoso in Italia da quando è stato nominato da Berlusconi a capo dell'ormai ex - Telegiornale più seguito dagli italiani.

Da quel momento avrebbe impostato una nuova linea editoriale, più leggera e per così dire - Berlusconi-dipendente-.

Non ha mai parlato di Noemi, né della D’Addario, né tantomeno del Bunga-bunga, perché a parer suo era puro GOSSIP. Nel frattempo, però, ha mandato in onda servizi di dubbio gusto informativo poco opportuni per un palinsesto serale.

L'incidente giornalistico definito più CLAMOROSO è stata la sua interpretazione della SENTENZA Mills. Nella notizia data nel Tg delle ore 20, quello più seguito dagli Italiani, ha detto che l'avvocato inglese, accusato di corruzione assieme all’Immune Berlusconi era stato prosciolto.

In realtà, i giudici avevano dichiarato il REATO COMMESSO E NON PERSEGUIBILE, in quanto caduto in PRESCRIZIONE per effetto di una delle tante norme italiane approvate dalle ultime legislature di centro-destra.

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• MEMO • Perche Wikileaks se ne frega dei GIORNALI ITALIANI ? • • MEMO

////////// Ci sono un giornale USA – • The New York Times – un giornale britannico – • The Guardian – un giornale tedesco – • Der Spiegel- un giornale francese – • Le Monde – e un giornale spagnolo – • El Pais.

• Non c’è un giornale italiano.

Come mai? Il giornalismo italiano non è considerato sufficientemente credibile e prestigioso?

Forse il dibattito nazionale su questa vicenda dovrebbe vertere anche sul perché dell’esclusione.

Come di consueto, Wikileaks ha anticipato il contenuto del suo ultimo dossier ai GIORNALISTI INVESTIGATIVI di alcuni tra i più importanti organi di informazione mondiali, per permettere loro di verificare e incrociare le FONTI prima di pubblicare.

Si può discutere quanto si vuole, sul CUI PRODEST, su chi c’è dietro Wikileaks e Julian Assange, ma senza dimenticare che grazie a questo sito il gioco è cambiato, le gole profonde non sono più prerogativa di alcuni.
Sono a disposizione di tutti i giornalisti che vogliono fare il loro mestiere, cioè approfondire, vagliare, setacciare e poi scrivere.


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