Troppi Politici Nostrani Distratti • AUGUSTA Ospedale

Lunedì 18 gennaio 2010 | 00:00
Il Decreto di revoca del finanziamento di Euro 2.404.106,87 per lavori di completamento dell’Ospedale di Augusta del 1° giugno 2009, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana n.264 del 12 novembre 2009, rappresenta l’epilogo di una grave vicenda di “mala amministrazione della sanità pubblica” che si ripercuote negativamente non solo sul Comune di Augusta ma anche sullo sviluppo del polo industriale Augusta-Melilli-Priolo Gargallo, del Porto di Augusta e della Base Navale di Augusta, sede del Comando Militare Marittimo di Sicilia.
L’Ospedale “E. Muscatello”, infatti, non è soltanto l’Istituzione più importante del Comune di Augusta (il 2° COMUNE dopo Siracusa per numero di abitanti nella Provincia), ma rappresenta anche il naturale presidio di riferimento per un BACINO di UTENZA di oltre 78.000 ABITANTI e per un territorio che comprende il MAGGIORE POLO PETROLCHIMICO d’EUROPA, il Porto Commerciale e Militare di Augusta, la Base Navale sede del Comando Militare Marittimo di Sicilia (MARISICILIA), l’Arsenale Militare ed una importante Casa di Reclusione.
Appare paradossale che nonostante la legge di riordino del SERVIZIO SANITARIO REGIONALE n. 5 del 14 aprile 2009 preveda risorse aggiuntive per la TUTELA SANITARIA dei cittadini di quest’area industriale ad alto rischio ambientale, non solo tali RISORSE NON vengano attribuite, ma SI PERDANO finanziamenti da anni già ASSEGNATI.
Ed è assurdo che i lavori di completamento dell’Ospedale siano fermi da 5 anni perché mancano pochi milioni di euro, che consentirebbero in alcuni mesi il completamento della struttura, mentre ogni anno la Sicilia e l’Italia traggono dallo sfruttamento di questo territorio enormi risorse a fronte di una devastazione del territorio e di rilevanti danni per la salute delle popolazione residenti.
Gravissime sono le conseguenze di questo atto di “MALA AMMINISTRAZIONE della Sanità PUBBLICA” poiché venendo meno le risorse assegnate non potrà essere utilizzato il nuovo padiglione, indispensabile per potere adeguare l’Ospedale agli standard organizzativi e strutturali previsti dal Decreto Assessore della Sanità della Regione Siciliana n. 890 del 17/06/2002 e per l’attivazione delle Unità Operative e dei posti letto previsti.
Non potendo disporre di tale struttura si ripresenta, quindi, per l’Ospedale il rischio della chiusura.
Viene nuovamente portata avanti, in forma più subdola, quella che un importantissimo esponente politico della Provincia di Siracusa, dopo la manifestazione cittadina del 29 novembre 2008 alla quale parteciparono circa 10.000 persone, ha definito “proposta criminale”.
Occorre pertanto che questo territorio faccia nuovamente sentire, con forza la propria voce.
Che i Sindaci, i Rappresentanti politici, le Associazioni, si mobilitino.
Che si accertino le responsabilità politiche ed amministrative di tale grave atto. Che si accerti se le condizioni in cui versa la sanità pubblica nella Provincia di Siracusa dipendono da indebite interferenze da parte di gruppi di potere con rilevanti interessi nelle CLINICHE PRIVATE.
Occorre, anche, che le Autorità Giudiziarie Civili, Penali e Contabili facciano la loro parte.
Questa volta non ci si potrà accontentare di promesse, quali ad esempio la richiesta di un nuovo finanziamento, dopo che si è sprecata la possibilità di utilizzare quello concesso dalla Giunta Regionale di Governo con delibera n. 608 del 22/12/2005.
Per l’Ospedale di Lentini si è mobilitato il PRESIDENTE della REGIONE Lombardo.
Si chieda un suo immediato intervento anche per l’Ospedale di Augusta, che certamente non è meno importante di quello di Lentini, affinché venga completato subito il nuovo padiglione.
L’A.U.S.L. n. 8 di Siracusa (ora Azienda Sanitaria Provinciale) ha utilizzando la somma di Euro 2.376.737,86 assegnata con destinazione vincolata alla realizzazione del nuovo padiglione dell’Ospedale di Augusta per finalità diverse e, nonostante le prescrizioni in tal senso degli Organi di controllo, non ha ancora reintegrato tale somma.
Si chieda che l’Azienda restituisca quanto dovuto e che ricomincino immediatamente i lavori.
Comitato cittadino a salvaguardia dell’Ospedale di Augusta e per la tutela del diritto alla salute
(Il portavoce Giuseppe Vaccaro)

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