scomparsi in mare 2.000 posti lavoro* unico dato positivo acquacoltura incrementa questa la sintesi del Rapporto Annuale su Pesca ed Acquacoltura in Sicilia 2011 * maggio 2012 Mazara

Domenica 20 maggio 2012 | 14:24
scomparsi in mare 2.000 posti lavoro * unico dato positivo impianti acquacoltura incrementano questa la sintesi del Rapporto Annuale su Pesca ed Acquacoltura in Sicilia 2011 * maggio 2012 Mazara

fishing report in EuroMed bad decisions UE * il Rapporto Annuale su Pesca e Acquacoltura in Sicilia 2011 (45mila tonn di pescato) redatto da Osservatorio della Pesca del Mediterraneo

//// RAPPORTO su PESCA ed ACQUACOLTURA IN SICILIA

allarmante situazione della PESCA SICILIANA gravi RESPONSABILITÀ di Unione EUROPEA

- necessari cambiamenti di rotta nella gestione della politica Ue per evitare la fine definitiva del sistema pesca siciliano - questo l’appello lanciato dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo in occasione della presentazione del Rapporto 2011 sulla Pesca e sull’Acquacoltura in Sicilia

- il Rapporto Annuale su Pesca e Acquacoltura in Sicilia 2011 - previsto dalla Legge Regionale n° 16 del 2008, redatto da Osservatorio Pesca del Mediterraneo, presieduto dall’Ing. Giuseppe Pernice ha fotografato il comparto pesca siciliano evidenziando una situazione allarmante:

////// Tutto il comparto arretra del 26%

- * si rileva - ha dichiarato Pernice - che alla data del 31 dicembre 2011 risultano operanti nei porti siciliani N. 3.035 battelli da pesca, 81 in meno rispetto al 2010

- in decremento tonnellaggio e pescato ma, soprattutto, si sono persi nel 2011 circa 2.000 posti di lavoro

ADDETTI - occupazione in forte calo •
il settore pesca in Sicilia occupa meno di 8.000 addetti e pensare che nel 1997 gli occupati nel settore peschereccio erano 23.109, di cui 13.909 occupati direttamente nella pesca marittima

* significativi i dati relativi ai costi del gasolio passati dai 0,24€ litro del 2002 a 0,72 € /litro nel 2011
- tuttte cifre che fanno riflettere sullo stato di gravità in cui versa la pesca siciliana

- dunque necessita stoppare la politica della pesca di Unione EUROPEA relativa al sistema Mediterraneo, perchè non ha guardato alla sua specificità ed ai nuovi scenari che vedono la concorrenza dei Paesi frontalieri con i quali bisogna avviare rapporti di partenariato per corrette gestioni comuni delle risorse marine disponibili

DEMOLIRE barche vetuste si - ma allo stesso tempo INCENTIVARE costruzione imbarcazioni ecocompatibili

- Unione EUROPEA - ha concluso Pernice - invece di incentivare le demolizioni di pescherecci dovrebbe incentivare la costruzione di pescherecci ecocompatibili: il mare va coltivato !

* unico dato confortante al 31 dicembre 2011 il totale di impianti di acquacoltura attivi in Sicilia risulta essere pari a 12; ed è in graduale aumento la produzione di spigole ed orate.

- alla stesura della 3a edizione del Rapporto hanno collaborato anche ricercatori, giuristi ed economisti della sponda sud del Mediterraneo

- edizione 2011 del - Rapporto Annuale sulla Pesca e sull’Acquacoltura in Sicilia - dedicata al Mediterraneo,
in particolare alle problematiche delle acque internazionali ed alle implicazioni giuridico-economiche con i Paesi frontalieri.

- il Presidente del Distretto della Pesca - dott. Giovanni Tumbiolo ha dichiarato: si è assistito ad una progressiva diminuzione della quota di pesce domestico a causa di politiche europee drogate e schizofreniche che hanno condizionato i modelli di sviluppo.

Ad essere penalizzato più degli altri è stato il sistema pesca SICILIANO, storicamente il più attivo e dinamico del Paese.
- Vale la pena sottolineare che la SICILIA, nonostante tutto, con le sue 45.000 tonn di pesci, crostacei e molluschi pescati è stata e rimane la Regione che maggiormente concorre ad arginare l’emorragia derivante dal deficit della bilancia ittica italiana ed europea.

- Adesso - ha aggiunto Tumbiolo - giunto il momento di reagire ed arginare le fantasiose iniziative di comunicazione e propaganda, a cui costantemente assistiamo, che diffondendo dati relativi al calo di prodotto ittico interno, veicolano messaggi falsi

Tumbiolo si rivolge all’Unione Europea: - Essa ha grosse responsabilità sull’attuale crisi economica, senza precedenti, del sistema pesca italiano, ed in particolare di quello siciliano.

il culmine di tale negatività – ha spiegato - è stato raggiunto con la teoria/equazione: * riduzione della flotta peschereccia uguale diminuzione dello sforzo di pesca.

* Tale equazione può funzionare solo in un “sistema chiuso” nel quale non agiscono variabili esterne ed ingovernabili.
Gli effetti sono devastanti.
* Le nostre imprese ittiche devono far fronte al progressivo aumento dei costi di produzione, del gasolio e della burocrazia che di fatto provocano una perdita di competitività nei mercati interni ed internazionali. In questo scenario una soluzione possibile per il sistema di pesca industriale è rappresentata dalla cooperazione transfrontaliera.

* C’è motivo di ritenere che l’Osservatorio ed il Distretto sono e saranno da pungolo, da stimolo alle organizzazioni regionali e sovraregionali affinché si determini, attraverso progetti, iniziative, intese, la giusta condizione di DIALOGO necessaria a sviluppare sistemi di pesca e di prelievo responsabili e coerenti

- il Rapporto Pesca 2011 - pubblicato nei prossimi giorni sul sito della Regione Siciliana Dipart. Interventi per la Pesca, nella sez Rapporto Annuale sulla Pesca e sull’Acquacoltura in Sicilia e sul sito del Distretto Produttivo della Pesca

www.distrettopesca.it

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