Fipe – che rappresenta oltre 250 mila pubblici esercizi in Italia – sostiene che «la nascita di nuove case da gioco porterà più danni che benefici, non serve a stimolare la domanda turistica, né porta contributi consistenti nelle casse dello Stato».
La Fipe aggiunge che si tratta di «un modello antiquato e diseducativo che alimenta comportamenti che spesso portano alla rovina persone e famiglie» e che in sostanza, come rilevato dal Centro studi Fipe, i casinò potrebbero generare al massimo uno 0,5% in più di presenze annuali.
La FIPE ritiene che il vero problema del Turismo in Italia risieda nella mancanza delle infrastrutture, di un progetto di destagionalizzazione e di un sistema integrato di servizi pubblici e privati
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