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Spetti etnei • Catania, città di spittizzi • riceviamo e pubblichiamo Nov 2011 gambero corsa indietro

Domenica 6 novembre 2011 | 00:00
Spetti Etnei • Catania, città di spittizzi • riceviamo e pubblichiamo Nov 2011 gambero corsa indietro

COMITATO Cittadino PORTO del SOLE - iniziativa di partecipazione democratica per la rinascita di Catania e del Porto

Noi catanesi ci siamo sempre vantati di essere intelligenti ed attivi (spetti !) ma restiamo ancora agli ultimi posti delle classifiche nazionali e forse anche di quelle europee.

///// Qualcosa quindi non funziona; o le classifiche ufficiali sono manomesse dai soliti cattivi leghisti che vogliono rinnegarci dall'Italia, oppure la "spittizza" corrisponde all'esatto contrario della intelligenza ed attività di cui ci vantiamo; cioè una stupida sudditanza di fronte al vantaggio di alcuni ed al danno di tutti noi.

L'ultimo caso, connesso ad altre vicende che fecero a suo tempo definire il nostro porto di Catania in Commissione Nazionale Antimafia come "porto delle nebbie" , ne è la prova più recente.

Precisamente il caso della "La strada scippata", sul quale il 21.05.09 un quotidiano locale si chiedeva perché mai la Autorità Portuale avesse chiuso al traffico, senza alcun preavviso, la strada che corre lato mare lungo gli archi della Marina da p.zza Borsellino fino a quasi p.zza dei Martiri.

L'ente portuale addusse tale chiusura al mancato pagamento del canone demaniale da parte del Comune, avendo voluto dimenticare di essere debitore e non creditore del Comune di Catania che, con i soldi dei cittadini, lo salvava già da lungo tempo dal prescritto commissariamento e dalla inevitabile soppressione quale ente dimostratosi incapace di raggiungere il prescritto pareggio di bilancio con il soli introiti propri mercantili.

Ancora la stampa locale l'8.6.2010 pubblicava altre giustificazioni dell' ente di gestione portuale che si ostinava a mantenere chiusa la corsia lungo la via Dusmet e fare perdere ogni giorno così migliaia di ore lavorative ai catanesi.

Eccole , testualmente :
a) era "pericoloso il transito dei veicoli a 2 ruote" a causa dei binari ;
b) i binari non si possono "eliminare" per "ragioni strategiche" anche se "attualmente inutilizzati";
c) numerose "verifiche tecniche di ingegneri" hanno "accertato che la chiusura della corsia non comporta alcun disagio al traffico".

///// Oggi, dopo un biennio di traffico paralizzato a causa dell'asservimento della pubblica strada ad un cantiere privato finalmente rivelatosi come la vera e sola causa di detta chiusura stradale, si apprende che la ditta autrice del cantiere e concessionaria per 32 anni dell'edificio ex Dogane così beneficiata dalla strada, se ne servirà come parcheggio per i suoi negozi che si aprono all'interno dello stesso edificio.

Finalmente oggi questi negozi privati si rivelano come il vero e principale utilizzo della pubblica struttura portuale avuta in concessione.

Un insieme di negozi che costituiscono un ennesimo centro commerciale su Catania con l'aggravante di non risultare previsto e consentito dalla legge 84/94 in materia di gestione portuale.

Una destinazione assai diversa dalla tanto attesa e doverosa Stazione Marittima che si trova tuttora allocata sotto precari tendoni i quali, si spera, non siano stati presi in affitto da privati con soldi pubblici.

Si apprende solo oggi che le suddette "ragioni strategiche" che avrebbero impedito il traffico a 2 ruote ed imposto la chiusura della strada, consisterebbero in altrettanto imprecisati "motivi di sicurezza e di protezione civile" e che i binari interrati per consentire il trasporto dello zolfo lavorato fino agli anni '50 nelle vicine raffinerie che tutti noi catanesi conosciamo, servirebbero a "soccorsi in caso di terremoto" come non fossero gli stessi binari i primi a saltare in caso di eventi sismico ed essere quindi inservibili a qualsiasi tipo di fantasioso soccorso "ferroviario" prospettato oggi con disinvolta "spittizza".

Tutte giustificazioni riconfermate come inesistenti dalla confessata destinazione preordinata già nel 2007 di tutta la stessa strada come parcheggio del nuovo supermercato .

In tema di supermercati, piacerebbe sapere come la pensano gli altri operatori del settore già presenti nella città vera e propria che si trova fuori e non dentro i cancelli del porto.
Come la pensano i tanti piccoli commercianti che vedono così sparire la speranza di sopravvivere alla crisi dilagante grazie ai croceristi in visita di Catania.

Operatori catanesi irrimediabilmente danneggiati dal predisposto disegno di trattenere all'interno del porto, stivati nei bus-navetta che li sbarca nel nuovo supermercato, i malcapitati turisti ai quali comunque attende uguale destino di non potere fermarsi per gli acquisti in città anche se scegliessero gli altri bus panoramici di altra ditta per una rapida e sommaria visione esterna dei nostri monumenti.

Il responsabile di tali singolari criteri gestionali del settore crociero-turistico, ha infatti affermato alla stampa che un consorzio di trasportatori verserebbe nelle casse portuali Euro 135.000 annui per trasferire i croceristi dal molo centrale fino all'ingresso dei negozi "Vecchia Dogana - SpA".

Lo stesso amministratore però, evita accuratamente di specificare quali altre attività portuali, diverse dal trasportare croceristi per meno o poco più di 200 m. e dal trattenere di fatto i turisti dentro il porto lontano dai negozi di città, consentano al predetto consorzio i ricavi necessari per pagare annualmente tale rilevante somma.

Sarebbe infatti più normale e di effettivo vantaggio collettivo se tale consorzio fosse posto in concorrenza con la ditta già operante per le visite in città e tutte insieme invogliassero i turisti a trattenersi quanto più a lungo , anche fuori città e fin sopra l' Etna, per incassare e fare incassare all'economia locale quanta più valuta estera possibile.

Sarebbe altrettanto normale che il Sindaco di Catania riflettesse sulla concorrenza del tutto inammissibile che la Autorità Portuale intende frapporre contro le attività commerciali già esistenti in Città e sul danno causato agli esercenti catanesi.

Riflettesse ugualmente il Sindaco sull' utilizzo del tutto anomalo della struttura portuale ex Dogane e ne chiedesse la dovuta annessione territoriale alla nostra Città per una giusta integrazione con le attività già esistenti in pari condizioni di concorrenza commerciale fra esercenti e pari condizioni contributive fra esercizi e territorio occupato.

Sarebbe infine utile far capire ai tanti commercianti catanesi in attesa di un finanziamento che li aiuti ad uscire o li salvi dalla lunga crisi attuale, come si può giustificare la dichiarata - compartecipazione della Autorità Portuale per 610.000.Euro - di pubblico denaro in favore della suddetta ditta concessionaria stante il disposto della L. 28.1.94 n. 84 art. 6.6, che così prescrive:

- Le Autorità Portuali non possono in alcun caso, né direttamente né attraverso la costituzione o la partecipazione in società , esercitare la gestione delle operazioni portuali di cui all'art. 16 c. 1 , e di ogni altra attività strettamente connessa" .

- Restiamo in attesa di sapere come la "spittizza" di volere creare una città nella città e di mantenere due diverse e costose amministrazioni sullo stesso territorio per uguali scopi commerciali privati, potrà mai nascondere la conclusione di fare arricchire ancora una volta pochi operatori "spetti" ed impoverirne tanti.

unn portavoce Alfio Recupero + info su
www.portodelsole.it

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