Libya ultima Ora 31 May 2011• 8 alti ufficiali militari di Gheddafi disertano • 12 Elicotteri Francesi per aiutare i ribelli altrettanti da UK • UE apre uffici dei 27 di Unione Europea a Bengasi
///////////// 8 alti ufficiali militari di Gheddafi ///////// tra cui 4 generali, hanno disertato e sono a Roma, nella serata di ieri 30 May 2011.
L'annuncio dato dal responsabile Media e Comunicazione del Consiglio nazionale transitorio (Cnt), Mahmoud Shammam, che si trova a Roma.
Gli 8 disertori hanno lasciato il Paese passando attraverso la Tunisia
/////// 12 Elicotteri FRANCESI IN LIBIA /////////
- La Francia invia elicotteri da combattimento in Libia per poter colpire con maggiore precisione obiettivi militari sul terreno. Lo ha detto il ministro degli Esteri Francese Alain Juppé a margine dei lavori del Consiglio affari esteri tenutosi a Bruxelles.
• Juppé ha spiegato che l'impiego di elicotteri rientra "pienamente nelle coordinate della risoluzione 1973" del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con cui si autorizza l'uso della forza per proteggere la popolazione civile.
Secondo il quotidiano francese Le Figaro, 12 elicotteri sono stati issati a bordo della nave da guerra BPC Tonnerre, salpata il 17 maggio 2011 dalla base navale di Touloun
///////// Elicotteri inglesi in Libya /////////
Cameron's decision to send Apaches to Libya will put forces in greater danger, admits Defence Secretary
David Cameron’s decision to deploy Apache attack helicopters in Libya will place British forces at ‘increased risk’, the Defence Secretary Liam Fox admitted yesterday.
Four of the aircraft will begin sorties against Colonel Gaddafi’s tank columns this week as part of an effort to increase the military and psychological pressure on the tyrant’s murderous regime.
• The Ministry of Defence confirmed yesterday it would also begin using 2,000lb ‘bunker-busting’ bombs in a bid to destroy Gaddafi’s command and control centres.
///////// BENGASI in Hotel Tibesti, che ospita già rappresentanze diplomatiche ed agenzie internazionali, la sede ufficiale dell’ufficio Europeo inaugurato da Commissario Europeo Catherine Ashton.
• La novità segue l’apertura di un una sede UE impegnata a gestire gli aiuti umanitari, e mostra per la prima volta dallo scoppio delle ribellioni uno spirito di unità dei 27 Paesi dell’UNIONE EUROPEA.
• Segnale forte visto le enormi difficoltà riscontrate nelle decisioni sui grandi temi per cui al Consiglio è necessaria l’unanimità, primo fra tutti il problema dell’immigrazione.
Le probabilità di mettere d’accordo tutti gli stati dell’Unione sono infatti estremamente scarse riguardo le tematiche di maggiore delicatezza.
• Catherine Ashton ha assicurato al presidente del Consiglio Nazionale di Transizione Libico Moustapha Abdel Jalil il pieno riconoscimento diplomatico da parte dell’Unione, oltre ad “ aiuti nei settori della sicurezza, dell’economia, della sanità, dell’educazione e della società civile”.
• Durante la sua visita nella città simbolo della ribellione contro il colonnello Gheddafi, la Ashton, accolta al suo arrivo in aeroporto da manifesti in cui campeggiava la scritta “We have a dream”, è rimasta colpita dagli sforzi dei ribelli nel costruire il proprio futuro verso la democrazia, e ha li ha assicurati che l’Europa è presente e sarà al loro fianco.
Intanto continuano i raid della Nato sulle roccaforti di Gheddafi, prima fra tutte Tripoli, residenza del Raìs.
• In seguito alla distruzione lo scorso venerdì di 8 navi da guerra dislocate in alcuni porti di Sirte, Tripoli e Homs, è subito scontro a suon di accuse tra i rappresentanti governativi che affermano che “sono state distrutte per la maggior parte navi della guardia costiera, ormai sotto assedio marittimo”, smentito dai rappresentanti della Nato intenti nella missione di proteggere i civili.
• il confine est di Bengasi è stato posto sotto il controllo degli alleati, che stanno aumentando gli sforzi per liberare Misurata, una delle città-simbolo della ribellione.
• Tuttavia, pochi sono stati i progressi nel liberare definitivamente la Libia dal dittatore.
• Gli alleati, nonostante i continui raid aerei a copertura degli insorti, non riescono ad espugnare Tripoli. Così, è partita l’offensiva discriminatoria verso il regime con messaggi diffusi via radio, volantini e propaganda volti a diffamare il Colonnello ed invitare i sostenitori, civili e non, a disertare.
////////// E’ la nuova strategia di guerra psicologica messa in atto dal comando interforze, che tenta di minare il regime dall’interno.
Ma il Raìs deve fare i conti anche con un mandato di cattura della Corte Penale
Internazionale, insieme al figlio Saif al Islam e del capo dei servizi libici Abdullah al Senoussi, per crimini contro l’umanità.
Messo alle strette dai ribelli e dalla coalizione internazionale, è apparso dopo giorni di assenza in un video, distribuito dalla tv di Stato, in cui è intento a dialogare con un collaboratore di ritorno da una missione diplomatica in Russia.
Attraverso un comunicato ha poi criticato il discorso fatto da Obama il 19 maggio in cui il Presidente americano si è detto certo che il Colonnello alla fine sarà costretto a mollare.
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Moustapha Abdel Jalil
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