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Domenica 27 giugno 2010 | 00:00
Telenovela Drama Tirrenia Quando la nave affonda . . .

Quando la nave affonda si salvano donne e bambini, poi tocca agli uomini, l’ equipaggio gli ufficiali e per ultimo il capitano.

Ma non c’è più un’ etica di responsabilità e coraggio per affrontare queste CRISI in cui alcune operazioni pubbliche a volte affondano.

I loro capitani non son più sulle navi che colano a picco ma guardano ben lontano da fuori, la gente che affoga nell’oceano della disoccupazione.

In una lettera alle istituzioni Federmar-Cisal evidenza il rischio del fallimento della privatizzazione della Tirrenia.

Il sindacato accusa Confitarma e gli armatori privati di aver posto in atto una manovra per «spartirsi i servizi migliori e remunerativi» della Compagnia pubblica

Federmar-Cisal ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, ai Ministri dei Trasporti e dell'Economia, ai gruppi parlamentari del Senato e della Camera ed al Commissario Europeo dei Trasporti, Siim Kallas, nella quale il sindacato evidenza il rischio che la gara per la privatizzazione della Tirrenia e della Siremar possa fallire.

Nella missiva Federmar-Cisal denuncia la posizione al riguardo di Confitarma e degli armatori privati che - secondo il sindacato - avrebbero posto in atto da tempo una manovra al fine di «spartirsi i servizi migliori e remunerativi della Tirrenia, lasciando sulle spalle della collettività quelli in perdita».


Federmar-Cisal sottolinea che tale smembramento dei servizi «metterebbe in discussione pure 2.200 posti di lavoro tra personale navigante ed amministrativo, in gran parte residente nel Meridione ma anche a Genova ed a Venezia».

«Sarebbe quindi necessario, nel caso in cui la privatizzazione della Tirrenia così com'è stata impostata dovesse andare a vuoto e considerato inoltre lo stato di crisi che ancora continua a gravare sull'Economia Nazionale, stato di crisi purtroppo accompagnato da un persistente ed accentuato aumento della disoccupazione - ritiene il sindacato - che, prima di intraprendere soluzioni alternative per la sistemazione dei collegamenti con le isole oggi effettuati dalla stessa Tirrenia, il governo sospendesse e rinviasse di qualche anno la cessione di questa azienda».

«Su questa possibilità - osserva Federmar-Cisal - sarebbe auspicabile che anche l'Unione Europea si rendesse conto che esistono tempi e tempi per effettuare determinate operazioni, soprattutto se di mezzo ci sono i destini di alcune migliaia di lavoratori: se nel passato più o meno recente la liberalizzazione della concorrenza nel settore italiano dei collegamenti con le isole è stata frenata ed è proceduta a rilento a causa dei continui rinvii, oggi, in presenza di una situazione dell'economia nazionale ed Europea certamente non favorevole, privatizzare a tutti i costi rappresenterebbe solamente una forzatura che ricadrebbe sulle spalle degli stessi lavoratori con la sicura perdita dei loro posti di lavoro.
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Tirrenia, Uil Trasporti: integrare la gara
Rifare il bando con GARE SEPARATE per Tirrenia e Siremar e integrare le sovvenzioni, perchè lo stanziamento attuale è insufficiente.
E' quanto chiede il segretario generale di Uil Trasporti, Giuseppe Caronia, secondo il quale il rischio è che le conseguenze di un fallimento finirebbero fatalmente con lo scaricarsi sulle spalle dei lavoratori.

In un comunicato Caronia sottolinea come siano al momento pochi i soggetti che hanno dichiarato di voler andare sino in fondo e presentare quindi entro il 28 di giugno 2010 una offerta vincolante.
"Purtroppo LUNEDI 28 GIUGNO 2010 nessuno assumerà impegni concreti e vincolanti e ciò non solamente perchè, come ho già avuto modo di spiegare in molte altre occasioni, non c'è interesse a comprare Tirrenia e Siremar assieme, ma anche perchè comprensibilmente nessuno è disposto ad accollarsi una sicura PERDITA di circa 15 MILIONI di euro l'anno, così come avverrebbe se Tirrenia dovesse, come da tutti richiesto, continuare ad assicurare gli attuali livelli di servizio e, come noi fortemente vogliamo, garantire gli attuali livelli occupazionali e salariali dei lavoratori interessati".



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