OGM: Tribunale UE blocca patate AMFLORA Basf Kartoffel
POTATO potatoes 2014
- Tribunale Unione Europea cancella autorizzazioni Commissione Ue per immissione in commercio della patata ogm Amflora BASF
Basf - dice sentenza di Lussemburgo ha violato le norme procedurali per autorizzazione OGM in Unione Europea • Commissione non ha sottoposto ai comitati competenti i progetti modificati delle decisioni su OK ad Amflora Basf Kartoffel.
Lo stesso ha fatto per quanto riguarda il parere consolidato del 2009 di EFSA (Agenzia UE per la sicurezza alimentare), né quelli minoritari sui rischi per uomo ed ambiente della patata OGM.
In sostanza, anche se EFSA European Food Safety Authority
www.efsa.europa.eu
nella sua ultima decisione aveva concluso che non c'erano rischi, Bruxelles il 10 marzo 2010 ha subito dato il suo via libera senza consultare gli organi preposti.
Il parere Efsa, era molto diverso da quello precedentemente emesso, e quindi avrebbe dovuto essere adeguatamente valutato visto che è diventato la base su cui la Commissione ha dato l'autorizzazione alla coltivazione della patata ogm della Basf.
Di conseguenza il Tribunale osserva che la Commissione, avendo deciso di chiedere ad Efsa un parere consolidato e avendo fondato le decisioni impugnate in particolare su tale parere, senza consentire ai comitati competenti di prendere posizione né sul parere né sui progetti di decisione modificati, ha violato le norme delle procedure di autorizzazione.
Secondo Tribunale di Lussemburgo, se fosse stato rispettato iter procedurale - gli esiti della procedura o il contenuto delle decisioni impugnate avrebbero potuto essere sostanzialmente diversi - date le forti divisioni su argomento sia all'interno dei comitati che tra gli Stati EUROPEI e il Consiglio.
Amflora, quindi, se Bruxelles avesse rispettato le procedure, avrebbe potuto non ottenere il via libera.
Per questo, poiché la Commissione ha violato in modo sostanziale i suoi obblighi procedurali, il Tribunale annulla le decisioni impugnate.
La Commissione Europea deciderà ora quale seguito dare alla decisione del Tribunale di UNIONE EUROPEA.
Bruxelles infatti ha 2 mesi di tempo per ricorrere alla Corte di giustizia di UE - dichiara - Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla sicurezza alimentare - Tonio Borg, precisando che nell'analisi giuridica che verrà fatta sul giudizio espresso dal Tribunale europeo, la Commissione obbligata a tener conto anche del dossier della messa in COLTURA di un
altro Ogm: il MAIS 1507 della Pioneer,
sulla cui autorizzazione si deve pronunciare entro il prossimo 7 Feb 2014 il Consiglio dei MINISTRI di UNIONE EUROPEA
In caso contrario sarà nuovamente la Commissione Europea a dover decidere.
Il portavoce ha tenuto a precisare che la patata Amflora, il cui via libera risale al 2010, da tempo non é più coltivata.
Lo é stata solo per un breve periodo in Repubblica Ceca e in Svezia.
- 2 cittadini su 3 in Ue sono contrari ai cibi biotech, ma la stessa superficie agricola Comunitaria dedicata alle colture geneticamente modificate è più che esigua.
Solo 5 Paesi coinvolti (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) e neppure 129 mila ettari di MAIS transgenico piantati nel 2012 su un totale di 170 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata in UNIONE EUROPEA.
In ogni caso, su una materia così rilevante e che investe tutta la società, dagli agricoltori ai consumatori, non servono imposizioni, né in un senso né nell’altro, ma vanno riconosciute e garantite la sovranità e l’autonomia dei singoli Stati.
Ci deve essere la libera scelta dei cittadini - fa sapere la CIA -.
In questo senso il Governo Italiano deve far sentire la sua voce e procedere al più presto all’attivazione della clausola della salvaguardia.
80% degli Italiani è assolutamente contrario agli Ogm - evidenzia la Cia - che, tra l’altro, sono incompatibili con l’agricoltura italiana, che è fortemente legata alla molteplicità di territori e tradizioni.
- Omologazione a cui gli organismi geneticamente modificati conducono metterebbe a rischio gli oltre 5.000 prodotti tipici che rappresentano la spina dorsale dell’enogastronomia italiana.
Veri e propri gioielli del Made in Italy che da un lato sono autentiche calamite per il turismo enogastronomico, un comparto che vale 5 miliardi, e dall’altro contribuiscono a far volare l’export agroalimentare nel mondo, con cifre da record che a fine 2013 sono arrivate a 34 miliardi di euro.
La nostra posizione sugli Ogm - conclude la Cia - non scaturisce da una scelta ideologica, ma dalla consapevolezza che la loro utilizzazione può annullare la nostra idea di agricoltura e, quindi, l’unico vantaggio competitivo dei suoi prodotti sui mercati: qualità, origine, tracciabilità, biodiversità, tipicità.
- COLDIRETTI soddisfatta dello stop imposto alla patata Amflora.
Lo stop alla patata geneticamente modificata accolto positivamente da 8 cittadini su 10 (76%) che sono contrari ad utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura in Italia, dove si è giustamente fatta la lungimirante scelta di non coltivare biotech, spiega la Coldiretti nel commentare positivamente la decisione del Tribunale dell’Unione Europea di annullare le autorizzazioni della Commissione Ue per l'immissione in commercio della PATATA ogm Amflora della Basf poiché secondo la sentenza di Lussemburgo sono state violate le norme procedurali per autorizzazione degli ogm in UNIONE EUROPEA.
Con questa decisione, nonostante le proprietà miracolistiche propagandate dalle grandi multinazionali che producono ogm, sono rimasti solo 5 su 27 i Paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare Ogm in Unione Europea, con appena 129mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2012.
Una percentuale irrisoria – spiega Coldiretti - della superficie agricola comunitaria pari a molto meno dello 0,001% della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati ISAAA.
Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - conclude la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è grande alleato di omologazione e grande nemico della Tipicità, della Distintività e del Made in Italy.
www.efsa.europa.eu
www.basf.com
www.biotechnologie.de
potatopro.com
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